About the Quilter

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Sono cresciuta tra la Sardegna e Firenze dove ho imparato i primi punti del ricamo e del cucito dalla nonna Ida, ricamatrice e sarta professionista. Allo stesso tempo ho trascorso molte ore nei musei e nelle chiese di Firenze in compagnia del nonno Mario, ultimo discendente di una famiglia di scultori del marmo di Carrara. Nel 1983 mi sono laureata in matematica all’ Università di Firenze. Nel 1984 mi  sono sposata e trasferita a Cambridge, Massachusetts. Ho iniziato il quilting nel 1986 quando sono passata dai ricami tradizionali italiani al patchwork americano. Ho imparato le tecniche base dai libri e dalle riviste specializzate, dai consigli delle mie amiche quilters, ma soprattutto ho imparato facendo pratica. Dopo aver completato le prime quilts basate su disegni tradizionali Americani come la schoolhouse  e la logcabin, mi sono avvicinata alle quilts pittoriche, che ho sentito più vicine alla mia formazione culturale, iniziando da composizioni lineari molto elementari, ispirate dai miei luoghi preferiti,  per poi evolvere in quilts intricate, con molte gradazioni e varietà di tessuti, come “Inside the Garden”,  “Perusia”, “Ritorno a Casa, e “Danza Fiorentina”.

Nel 1993  l’ambiente in cui vivevo, in mezzo a tanti  matematici, mi ha ispirato  una grande quilt, a due diritti, “Nel Giardino del Matematico” basata sulll’Ultimo Teorema di Fermat, che per pura coincidenza ho terminato proprio nell’ anno e nel luogo della soluzione del problema (1995, Princeton) da parte del matematico inglese Wiles. La quilt è stata in mostra all ‘ Instituto for Advanced Study in Princeton. Si trova ora nella collezione permanente d’ arte della Università Ebraica di Gerusalemme.

Nel 2002 mi sono interessata alle tecniche usate nelle trapunte ritenute tra le più antiche al mondo, le due coltri “Guicciardini” conservate al Museo del Bargello a Firenze e al Victoria and Albert Museum a Londra ed ho utilizzato le stesse tecniche per una quilt in seta chiara in un unico pezzo “Fiorenza Dentro da la Cerchia Antica”, ispirata dalla “Mappa della Catena” e dai fiori in ceramica di Della Robbia nella Basilica di Santa Trinita a Firenze.

Nel 2007 ho iniziato un trittico di quilts in seta molto grandi “Fiori della Mente” la cui esecuzione ha richiesto sette anni di lavoro. Il trittico è nato dall’ idea di connettere la bellezza dei fiori dipinti da Gentile da Fabriano nella Pala Strozzi degli Uffizi, alla bellezza dei teoremi e dei problemi aperti della Matematica.Il progetto è stato possibile in parte grazie alla gentile concessione del Museo degli Uffizi che mi ha permesso di fare fotografie in dettaglio per ciascuna delle 36 composizioni floreali, di cui non esisteva all’epoca nessuna altra documentazione fotografica completa.

Da quando ho iniziato il quilting ho vissuto in totale dieci anni negli Stati Uniti tra Cambridge (Massachusettts), Ann Arbor (Michigan), Princeton (New Jersey) e Berkeley (California) oltre che in  Svezia, Israele, Francia, Giappone.  In ognuno di questi Paesi mi sono sempre sentita come a casa mia con il quilting che mi ha aperto tante porte per conoscere persone che come me si dedicano, in tanti modi diversi ma sempre con una grande passione in comune, all’arte del quilting. In ognuno di questi Paesi la mia collezione di tessuti si è arricchita: dai “calicoes” americani, ai cotoni in gradazione tinti a mano, dai cotoni provenzali della Francia, ai damaschi di Israele, dalle sete dei kimono giapponesi  ai tessuti di scarto delle sartorie e delle tappezzerie italiane, dalle sete di Como, alle sete dell’ Antico Setificio Fiorentino e i tessuti della “Casa dei Tessuti” a Firenze che ricordano i tempi della Firenze rinascimentale….

Il mio  progetto attuale “Finestre sull’ Immigrazione”, che descrivo nella pagina iniziale del sito con modelli e dettagliate illustrazioni incluse nella sessione “Progetto Finestre” del menu, è per me un progetto nuovo e stimolante nel quale utilizzo una tecnica tradizionale come le finestre di cattedrale, per  confrontarmi con un tema quanto mai attuale e rilevante nella nostra società come quello dell’ immigrazione. Spero che molte/i di voi si uniranno a questo progetto in modo che mettendo insieme tutti i nostri lavori potremo meglio comprendere i tanti aspetti di questo complicato fenomeno.

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