FIORI DELLA MENTE

2007-2014, cm 100 × cm 256, cm 137 × cm 256, cm 100 × cm 256.
Materiali: sete, cotoni.
Tecniche: applique a mano, quilting a mano.

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Le cinquanta composizioni floreali rappresentate nelle tre quilts “Fiori della Mente”, sono ispirate alla cornice della “Adorazione dei Magi”, nota anche come  “Pala Strozzi”, commissionata a Gentile da Fabriano da Palla Strozzi per la cappella di famiglia nella Chiesa di Santa Trinita a Firenze.
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Gentile da Fabriano, pittore attivo a Firenze tra il 1420 e il 1424, fu il maestro indiscusso del Gotico Internazionale o Cortese, la corrente artistica e culturale che tra la fine del Trecento e i primi del Quattrocento si diffuse in tutte le corti d’Europa, nella quale prevaleva il gusto per un’ arte raffinata ed elegante, impreziosita dai virtuosismi dei codici miniati, dal trionfo dell’oro, dall’ attenzione ai preziosi tessuti indossati dalle dame, dalla meraviglia per il mondo della natura.
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 Ed  è quest’ultimo aspetto che prevale nella ricca cornice della Pala intagliata in legno: al posto delle consuete figure di Santi, nelle trentasei nicchie dei pilieri ci sorprende “il microcosmo freschissimo e pulsante dei vegetali variopinti e variegati” (F. Marcelli). Di sicuro Gentile Da Fabriano aveva sfogliato e studiato a lungo quei tacuina sanitatis che aveva portato con sè dalla Lombardia dipingendo “con perfetta dovizia di particolari forme, colori e sfumature, concedendosi anche variazioni sul tema, licenze poetiche dove la fantasia eè chiamata a sopperire alla mancanza di confronti botanici precisi.”
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Sono venuta a conoscenza dei fiori di Gentile sfogliando un libro d’arte sul Rinascimento a Firenze e soffermandomi su un dettaglio del quadro, l’iris, che è anche il simbolo della città. In un percorso inverso (e molto rispettoso) di quello del grande maestro umbro che con così  grande virtuosismo riprodusse con il pennello le stoffe del suo tempo, mi sono cimentata nel creare con le stoffe i suoi fiori dipinti, lasciandomi guidare dalle sue pennellate in un mondo intricato di petali, boccioli, fusti, frutti e foglie di tutte le forme e consistenze. Mi sono a volte emozionata nello scoprire dettagli “ “inaspettati” e entusiasmata quando avevo tra le mani proprio quel tessuto del colore, consistenza e sinuosità  che mi avrebbe permesso di rendere al meglio quelle medesime forme.
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Come in tutte le quilts qui esposte, non ho contato le ore di lavoro richieste per ogni composizione, se lo avessi fatto mi sarei forse spaventata dalla mole stessa del progetto. Quello che so’ e che ho imparato molto strada facendo, man mano che mi cimentavo in quel mondo vegetale sino ad allora per me ignoto. La mia altra unica esperienza sui fiori era stata quella per la cornice della quilt  “Dentro da la cerchia antica”, ma i fiori in ceramica di Luca Della Robbia erano ben più  facili delle pennellate dei fiori di Gentile da Fabriano! Nei sette anni di durata del progetto, ho affinato le tecniche di esecuzione utilizzando sempre più  tessuti di ogni consistenza e luminosità, e attraverso la ricerca di nuovi spazi tridimensionali al punto che, giocando sulle pieghe e le flessuosità delle sete, posso affermare di avere modellato con le stoffe, come uno scultore scolpisce sul marmo.
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Per rievocare l’opulenza delle lamine dorate dei dipinti, ho utilizzato una seta dupioni cangiante dai riflessi violacei che da’  luce e contrasto al velluto nero delle monofore, successivamente arricchendola del trapunto, rigorosamente a mano, con sfondo a losanghe e rosette centrali.
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A completare la parte floreale, altre quattordici piccole composizioni riempiono altrettante monofore cruciformi. Sono facilmente riconoscibili per la differenza di stile rispetto a quelle di Gentile da Fabriano, avendole scelte tra le 190 piante fiorite (di cui circa 138 identificabili) presenti nel prato erboso della “Primavera” del Botticelli (1482-1485). Anche lui le aveva dipinte con cura meticolosa, pur tuttavia sono state osservate delle contraddizioni fra le foglie e le corolle, come se il pittore avesse talvolta fatto un collage tra vari elementi vegetali, osservati dal vero o attinti dagli erbari dell’epoca.
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Dal punto di vista tessile, rispetto alle composizioni di Gentile da Fabriano, i fiori del Botticelli sono stati ancora più  “minuziosi” e impegnativi ma a quel punto, essendo stati gli ultimi eseguiti in ordine di tempo, avevo già acquisito quel tanto di esperienza da non scoraggiarmi facilmente.
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I fiori dei Maestri della pittura del Rinascimento si completano con i “fiori della mente” dei grandi matematici di tutti i tempi in ventotto riquadri: negli otto di “Fiori della Mente I” sono illustrati alcuni dei teoremi della Matematica greca classica, dai teoremi che tutt’oggi sono tra i primi insegnamenti della Matematica, come il teorema di Pitagora, a quelli che col progredire della Matematica nei secoli successivi hanno condotto alla nascita di nuove branche, come il problema della duplicazione del cubo; nei dodici riquadri di “Fiori della Mente II” sono rappresentati alcuni dei grandi traguardi della Matematica dal Medioevo al diciannovesimo secolo; per concludere con gli otto riquadri di “Fiori della Mente III” dove con l’Ultimo Teorema di Fermat, e quello sulla congettura di Poincare’ (entrambi recentemente risolti) sono i rimanenti sei problemi aperti “del Millennio” del Clay Mathematics Institute, spaziando così sui grandi obiettivi del futuro.
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Tale scelta non ha la presunzione di essere in alcun modo esaustiva di tutta la Matematica, ne lo potrebbe essere in soli ventotto riquadri! Al contrario, vuole solo “cogliere” qualcuno dei tanti “fiori” della Matematica proprio come i fiori qui rappresentati sono solo una pic-cola parte di quelli presenti in Natura! Tuttavia, mi piace immaginare che tra i criteri di scelta pittorica dei tanti fiori possibili, Gentile da Fabriano e Botticelli abbiano privilegiato i valori del simbolismo, oltre che dell’estetica e della effettiva presenza dei fiori in Natura o nei tacuina sanitatis.
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Per quanto riguarda la Matematica, la mia scelta si è  basata oltre che su ovvi criteri di contenuto, anche sulla qualità  estetica delle figure che rappresentano certi teoremi, concetti e problemi. Da questo punto di vista è stato più facile scegliere per la Mate-matica Greca, essendo molti dei problemi di quell’ epoca di natura geometrica, dalle illustrazioni classiche dei Libri di Euclide, ad esempio, mentre per la rappresentazione dei Sette Problemi del Millennio, mi sono basata su illustrazioni che sono a volte simboliche.
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Una menzione a sè  merita il bordo che corre lungo tutto il perimetro dei fiori: è costituito da 1004 rettangoli e quadrati di seta tagliati, piegati e cuciti secondo l’antica tecnica delle “cathedral windows” (finestre di cattedrale), una tecnica la cui origine si ritrova anche in certe lavorazioni orientali e che ricorda molto le piegature su carta dell’origami; richiede inoltre estrema precisione e grandi quantità di stoffa. Ancora una volta la consistenza leggera della seta, rispetto ad altri tessuti come il cotone, è  stata fondamentale nella realizzazione del progetto nelle sue dimensioni attuali (e altrettanto si può dire per molte delle composizioni floreali che non avrebbero potuto essere realizzate con la stessa minuzia di dettagli, se non su seta).
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E’ in programma un libro  con foto dettagliate di tutti i 78 pannelli di cui si compone il trittico “Fiori della Mente”.
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